Che cos’è al SOOH e perchè è efficace?
Questo articolo si pone come obiettivo quello di evidenziare l’importanza e l’efficacia dell’abbinare campagne sui social media al mezzo di comunicazione dell’Out-of-Home.
Proprio da questa innovativa forma di collaborazione tra l’online e l’offline, nasce l’acronimo SOOH – Social Out of Home.
Outdoor Advertising
Partiamo subito con un alcune definizioni.
Possiamo considerare l’OOH (Out of Home) come la pubblicità esterna, ovvero una forma di comunicazione che coinvolge impianti pubblicitari collocati negli spazi pubblici.
È possibile trovare tali impianti per le strade, sui mezzi di trasporto, all’interno di edifici, dei centri commerciali, delle stazioni e degli aeroporti.
Alla OOH si affianca la DOOH (Digital Out of Home), che segue lo stesso identico concetto ma che comprende solo gli impianti digitali.
In particolare la tecnologia della DOOH è in continua evoluzione e si prospetta diventerà la nuova frontiera dell’outdoor. Come riporta Inside Marketing infatti, si stima che gli investimenti in questo settore raggiungeranno i 34 miliardi di dollari entro il 2025.
Ecco solo alcuni dei vantaggi dell’outdoor advertising:
- È impattante e garantisce una visibilità. Parlando di numeri, secondo i dati riportati da Audimob: ogni giorno l’84% della popolazione italiana (circa 43 milioni di individui) è potenzialmente esposto alla pubblicità esterna perché in movimento;
- Non può essere skippato o disattivato dagli utenti;
- Fornisce infinite possibilità di sviluppo creativo;
- Nel caso degli impianti digitali, permette di coinvolgere l’utente attraverso la trasmissione di contenuti interattivi.
Social Network advertising
Se da un lato la DOOH sta crescendo, i social network – da Instagram a Facebook, Twitter a Youtube fino ad arrivare recentemente anche a Tik Tok– sono ormai diventati degli strumenti essenziali per qualsiasi azienda che desideri promuovere le proprie attività.
Come riportato sul Digital Dictionary, sono quasi 4,54 miliardi le persone che oggi sono connesse a Internet e circa la metà della popolazione mondiale (3,8 miliardi di persone) utilizza regolarmente i social network, con un aumento del 9% circa rispetto al 2019.
Alcuni dei principali punti di forza dell’advertising sui social media risiedono nel:
- Targeting, si può infatti selezionare il proprio target di riferimento basandosi su determinati parametri come gli interessi, l’età, il sesso e così via;
- Testing, si possono testare diversi messaggi/contenuti per verificare quale performi meglio;
- Fornire risultati misurabili attraverso l’analisi delle KPI (Key performance indicator) della campagna.
Per quanto riguarda i punti critici della pubblicità online invece, molti degli annunci online possono non essere visualizzati dall’utente perché skippati o oscurati.
Perché combinare OOH e Social Media advertising
Cos’hanno in comune OOH e social media? Secondo una ricerca di Rapport, l’outdoor advertising ed il web sono i mezzi più ricettivi in termini di innovazione e qualità.
La combinazione tra questi due mezzi di comunicazione diventa una strada percorribile per massimizzare i risultati delle proprie campagne di comunicazione e soprattutto per coinvolgere l’utente in modo immersivo ed efficace.
Due esempi di campagne SOOH.
Campagna Coca-Cola
Partiamo da una campagna del 2015 di Coca-Cola su uno schermo in Times Square, intitolata “What’s in a Name“.
Questo progetto è stato indirizzato in particolare ai Gen-Z (coloro che sono nati tra il 1997 e il 2012, per approfondimenti: Inside Marketing), che utilizzano in modo frequente lo smartphone ed in particolare i social media… La tipologia di target perfetta per questo tipo di interazione!
Ma capiamo meglio il funzionamento dello schermo e la sua connessione con i social network, in questo caso particolare: Twitter.
Quali azioni venivano richieste al target? Beh, esattamente quelle che già esso compiva quotidianamente, ovvero pubblicare contenuti.
Semplicemente inserendo all’interno di un tweet il proprio nome accompagnato dall’hashtag #CokeMyName infatti, gli utenti potevano visualizzare direttamente in Times Square una storia personalizzata con un fun fact sul loro nome, ottenendo così 15 secondi di “popolarità”.
Ogni volta che un nome con una frase abbinata veniva proiettato sullo schermo, una fotocamera frontale all’impianto scattava automaticamente una fotografia, che veniva twittata direttamente all’utente che avevano postato il nome.
Nella risposta veniva inserita anche la URL di una pagina web creata appositamente per il progetto, all’interno della quale era possibile continuare a testare nuovi nomi.
Come riportato da Shorty Awards, la campagna ha generato in totale 42.000 post con #cokemyname e 350 milioni di impression durante le tre settimane di campagna. I tweet con l’hashtag #cokemyname sono inoltre stati menzionati in 110 paesi.
Campagna Pulsee
Se 5 anni fa veniva utilizzato Twitter per la campagna Coca-Cola, ora è toccato alle Instagram Stories!
L’energy company Pulsee, ha infatti organizzato questo 27 Giugno la digital pride parade, durante la quale sono state trasmesse su alcuni schermi di Milano le stories degli utenti create proprio ad hoc per questo evento.
Anche in questo caso il meccanismo per partecipare risulta molto semplice e vicino alle abitudini consolidate del target: basta attivare la fotocamera delle stories, scaricare il filtro creato appositamente da Pulsee e scattare una foto o un video inserendo l’hashatg #EnergiaDiTuttiIcolori e tag a @Pulsee_Energy.
Inutile dirlo, il coinvolgimento è assicurato.
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