Out of home, il complemento fondamentale per il marketing digitale.

Quando 1+1=3. Parola di FB!

Negli ultimi 20-30 anni abbiamo assistito ad una straordinaria rivoluzione tecnologica che tocca tutti li aspetti, anche quelli della comunicazione. 

Nel mondo della pubblicità è diventato sempre più difficile raggiungere un consumatore bombardato da 5.000 a 10.000 messaggi al giorno attraverso i media digitali. 

Occorre distinguersi, differenziarsi. Per questa ragione crediamo che i media out-of-home (OOH) siano un complemento fondamentale per il marketing digitale e il modo più efficace per raggiungere i consumatori con efficacia.

OOH, un complemento fondamentale per il marketing digitale

OOH è definito un qualsiasi supporto consumato e visualizzato al di fuori delle mura domestiche, che comprende cartelloni pubblicitari, bus/tram, cinema, centri commerciali, distributori di benzina, ascensori, sport, ristoranti, hotel, aeroporti, palestre e molto altro. 

Quindi è un mezzo che si fonde armoniosamente intorno a noi senza essere invasivo, perfetto per comunicare con efficacia. Eppure, l’OOH è stato spesso retrocesso dai marketer nella fascia più bassa del marketing mix.

Dato che le persone trascorrono il 70% o più del loro tempo fuori casa, tutti gli altri canali mediatici sono più efficaci in combinazione con una campagna OOH, come dimostrano i dati di una recente ricerca.

Gli effetti dei media OOH in isolamento o in combinazione con Facebook

Un’altra ricerca ha rivelato dei dati estremamente interessanti: nell’agosto 2019 Facebook ha pubblicato infatti uno studio davvero illuminante che ha osservato gli effetti dei media OOH sia in isolamento che in combinazione con Facebook

Facebook ha scoperto che quasi il 40% degli adulti ha visitato una pagina Facebook o postato su Facebook dopo aver visto i media OOH

Inoltre, questo studio mostra che in molti casi, la scoperta del prodotto avviene prima offline, tramite supporti OOH e che l’OOH può anche svolgere un ruolo importante nell’aiutare gli esperti di marketing a superare uno dei maggiori svantaggi della pubblicità digitale: il blocco degli annunci.

Il blocco degli annunci

Secondo un rapporto 2017 di PageFair infatti, il 30% delle persone ha bloccato gli annunci online e mobili per evitare virus e il 29% ha bloccato gli annunci per evitare interruzioni e distrazioni. 

Dall’inizio di Internet ci sono stati problemi con virus e malware, molte volte causati facendo clic sulla “pubblicità” sbagliata.

Il numero di persone in tutto il mondo che hanno utilizzato software di blocco degli annunci online e mobile è aumentato negli ultimi anni, da 39 milioni nel 2012 a quasi 220 milioni nel 2016Nel 2019 almeno il 34% degli adulti maggiorenni utilizza attivamente gli ad-blocker.

È quindi una tendenza in aumento che vanificherà sempre più gli investimenti per la pubblicità digitale se non verranno pianificati correttamente: il problema infatti è che gli annunci online sono troppo spesso annunci indesiderati che interrompono l’esperienza dell’utente. 

Gli annunci pubblicitari giusti, nel posto giusto, al momento giusto

L’ OOH mitiga la situazione condividendo l’annuncio giusto nel posto giusto al momento giusto e con il pubblico giusto

Ad esempio, se una persona dovesse andare in Times  Square e vedere un cartellone della Coca-Cola, non ne sarebbe infastidito: la gente si aspetta di vedere annunci pubblicitari mentre è in determinati ambiti o mentre passeggia per strada, fanno parte dell’esperienza che sta vivendo. 

Sarebbe una storia diversa se visitasse il sito di Times Square per cercare informazioni e venisse interrotta da annunci pop-up o altro marketing (spesso non pertinente) che distrae dall’esperienza online.

Inoltre le preoccupazioni sulla privacy sono un altro motivo per cui siamo così ottimisti sulle prospettive di OOH. 

Che si tratti di cookie o di altre misure, gli inserzionisti online e mobili tengono traccia di dove stai impiegando il tempo per inviarti pubblicità pertinente. 

Mentre alcuni consumatori potrebbero apprezzare questo tipo di pubblicità mirata, molti non lo fanno e stanno diventando sempre più diffidenti nei confronti del modo in cui vengono utilizzati i loro dati.

Le nuove tecnologie basate sulla localizzazione potrebbero invece rivelarsi utili e meno invasive nell’aiutarci a misurare quante persone esposte all’annuncio OOH hanno visitato un negozio per effettuare un acquisto, hanno partecipato ad un evento, etc…

In questo modo viene chiuso il cerchio e gli esperti di marketing possono dimostrare il valore dell’OOH come parte del marketing mix anche attraverso i dati. Sebbene questa tecnologia sia molto nuova e non ancora definita nei dettagli, ha il potenziale per rivoluzionare i media OOH. 

La tecnologia sarà quindi una preziosa alleata dell’OOH, molto più di quanto non lo sarà con giornali, riviste, radio e altri canali mediatici classici.

Un vantaggio competitivo che che pensiamo possa consentire all’industria pubblicitaria OOH di ricoprire il posto che merita nel media mix e nel conseguente budget per la spesa pubblicitaria pubblicitario.

Source: OAAA••••••••• / Pagefair / PJ SOLOMON



alessandra.cremonte@mediakeys.com
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