La ripresa dei viaggi – anche verso l’Europa – mette le basi per la ripresa del “Travel retail” che secondo Statista arriverà a 175 miliardi di dollari nel 2030. Il lusso gioca sempre un ruolo chiave: secondo Altagamma-Bain tra 7 anni varrà fino a 35 miliardi di euro.

Il mercato globale degli acquisti in aeroporti, stazioni ferroviarie, navi da crociera e duty free – dopo la crisi dovuta al Covid che nel 2020 ha portato il valore del mercato a 19,7 miliardi di dollari (fonte https://www.statista.com/) – dovrebbe crescere a doppia cifra anno su anno nei prossimi 5-7 anni. Lo confermano diverse fonti: sempre Statista stima che nel 2030 il valore sarà di quasi 175 miliardi di dollari.

Secondo Allied Market Research toccherà i 148 milia rdi di dollari nel 2028 con i prodotti di lusso (+19,4% anno su anno tra il 2021 e il 2028) e le vendite in Asia-pacifico (+17,2%) a trainare la crescita.

Il revenge travelling

A certificare l’esistenza di questo “revenge shopping” è la Tfwa, la Tax free world association, che lo individua come un fenomeno non solo cinese ma globale: Chi viaggia sta recuperando il tempo che ha perso per non aver potuto viaggiare negli anni precedenti – spiega un portavoce dell’associazione -.

Lo shopping è una parte molto importante dell’esperienza di viaggio e le statistiche mostrano che è tra le prime cinque motivazioni che spingono a viaggiare.

Per i duty free e il canale travel retail c’è una grande opportunità legata al fatto che i transiti di breve durata sono calati dal 44% del 2019 al 37% del 2023».

E quindi c’è più tempo per fare acquisti. La pandemia ha cambiato non solo i tempi e i modi di viaggiare – impedendo a lungo di farlo, ma ha anche cambiato i desideri dei consumatori: «Osserviamo per esempio un desiderio di maggiore personalizzazione e di shopping più “patriottico”», spiegano da Tfwa.

La ripresa vista dagli aeroporti

Che i passeggeri stiano tornando a frequentare gli aeroporti internazionali – e a spendere nei negozi- viene confermato dagli stessi aeroporti. Alcuni aeroporti internazionali, come quello di Dubai, già ci segnala l’indisponibilità di alcuni spazi pubblicitari nel 2024 per conferme già avvenute.

 

Anche in Italia il settore è in ripresa sia in termini di volume di vendite sia per quanto riguarda l’interesse dei brand più importanti del made in Italy e internazionali ad essere presenti all’interno degli aeroporti di Milano e Roma. Da Fiumicino sappiamo che al terminal T3 (voli extra Ue) «è previsto l’inserimento di importanti brand del lusso a inizio 2024».

Pianificare una presenza pubblicitaria in aeroporto

È da preferire il presidio dell’area duty free quando si ha il prodotto distribuito, attraverso circuiti di impianti – spesso digitali – ubicati in prossimità dell’area commerciale.

Mai come in questo periodo a fronte di questi dati, è un tipo di comunicazione da privilegiare.

Ma non solo: con l’aumento del traffico passeggeri, posizionare l’immagine del brand nelle aree di maggiore afflusso negli aeroporti (partenze o arrivi), contribuisce a incrementare il valore del brand, dando anche impulso alle vendite.

Panoramiche e offerte dettagliate su richiesta.

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