Attenzione: gli annunci online non bastano più a catturare la nostra attenzione.
La pubblicità online è entrata in crisi. Questo a causa dell’iper-saturazione degli annunci che vediamo quotidianamente. Abbiamo sviluppato la cecità dei banner, in cui le nostre menti non registrano annunci online, portando oggi la percentuale di clic a precipitare allo 0,05% oggi.
LA OOH acquisisce maggiore risalto
Mentre la pubblicità push digitale e statica sta diventando meno efficace, la pubblicità OOH sta acquisendo sempre maggiore risalto, grazie anche all’impiego di nuovi supporti digitali HD e display interattivi.
Si tratta di pannelli e schermi che beneficiano della stessa elasticità, dello stesso engagement creativo e del potenziale della pubblicità online, ma catturano meno intrusivamente l’attenzione dei pendolari affascinati con annunci difficili da ignorare.
Il cartellone rivive quindi un momento d’oro, dato che soprende nell’epoca dei big data, in cui si pensa che l’unica pubblicità a crescere sia quella digitale.
Invece il poster non perde il suo fascino; così a ricorrervi sono molti gruppi “new”, basti pensare a Netflix o ad Apple.
I poster sono talmente strategici che diverse compagnie della Silicon Valley si stanno comprando aziende di cartellonistica: Netflix ha acquistato per 300 milioni di dollari una quota in Regency Outdoor Advertising, compagnia che gestisce primarie affissioni a Hollywood.
Anche Google starebbe pensando di entrare nel mercato.
In Italia tuttavia il primo committente della cartellonistica oggi è rappresentato dalla moda e dai beni di lusso.
Referenze: Forbes / Il foglio